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Che lavoro fai?
T: Traduttore.
I: Interprete.
Allora fate lo stesso lavoro.
T: Ma nooo!
I: Stai scherzando?
E perché?
T: Io traduco testi scritti, da una lingua che conosco verso la mia lingua madre.
I: Io traduco messaggi orali, da una lingua che conosco verso la mia lingua madre...e qualche volta viceversa.
E cioè?
T: Io traduco manuali tecnici, testi commerciali, testi legali o pubblicitari.
I: Io traduco presentazioni di relatori durante convegni, meeting, fiere, incontri aziendali, negoziazioni, training tecnici presso le aziende.
Dove lavori?
T: In ufficio, a casa, in viaggio, ovunque ci siano computer e una connessione a internet.
I: Congressi, meeting, presentazioni, visite commerciali, fiere, incontri aziendali.
Quali strumenti utilizzi?
T: Computer con i programmi di traduzione assistita, internet, dizionari, glossari, riferimenti terminologici del cliente...e ovviamente il mio cervello!
I: Cuffie e microfono per la simultanea, fogli, carta e penna per la consecutiva, la mia voce...e il mio cervello!
Quindi per fare il tuo lavoro basta conoscere una lingua straniera.
T: No, non basta. Indubbiamente è importante conoscere molto bene la lingua straniera, però anche la lingua madre...non è così scontato. E poi ci si deve preparare proprio su argomenti specifici.
I: Direi di no, non è sufficiente. Esistono tecniche di interpretariato diverse, per cui bisogna conoscere bene le tecniche a seconda delle situazioni in cui ci si trova. Bisogna prepararsi molto bene prima di qualsiasi intervento e poi bisogna rimanere tranquilli e tenere i nervi saldi.
Qual è la parte più appassionante del tuo lavoro?
T: La ricerca! Ogni tanto mi capita di cercare la traduzione esatta di un termine anche per quattro ore...però quando la trovo è veramente una soddisfazione pura.
I: La dinamicità, la velocità, la reattività, l'adrenalina. Bisogna essere sempre pronti e non farsi mai prendere dal panico.
E la parte più impegnativa?
T: E' sempre la ricerca. Ogni tanto è veramente difficile trovare un termine adeguato che corrisponda esattamente alla lingua di partenza.
I: Non si può dire stop, ferma, rifaccio, non si può rileggere una traduzione a posteriori, la mia performance viene valutata nel momento stesso in cui viene effettuata e a volte può essere stressante, non mi posso prendere il lusso di fermarmi e pensare a una parola, altrimenti rischio di perdere tutto il resto.
A presto per la seconda parte dell'intervista!