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Il ruolo del traduttore nella Traduzione Automatica Neurale

Anche nel nostro settore ci domandiamo...la macchina sostituirà l'uomo?

Devo ammetterlo, ho sempre “snobbato” la traduzione automatica. Da traduttore per professione e per vocazione, ho sempre pensato che la macchina non potrà mai sostituire il fattore umano. Ero convinta che il computer non potrà mai ragionare “da umano”. E devo dire che fino a pochi anni fa, non sbagliavo di molto, ma poi ho scoperto la NMT (Neural Machine Translation).

La traduzione automatica non è di certo una novità. I primi esperimenti di traduzione automatica vennero effettuati negli anni trenta del secolo scorso. Nel corso dei decenni ci sono stati numerosi tentativi di miglioramento e dopo la nascita di Internet con i suoi miliardi di utenti, lo sviluppo è accelerato decisamente, con l’arrivo anche della NMT, il futuro del mondo delle traduzioni.

Ma che cosa è la NMT?

Non si tratta di una traduzione automatica tipo Google Translate, che conosciamo e in qualche misura sfruttiamo tutti. Con risultati spesso divertenti, qualche volta anche terrificanti.

La traduzione automatica neurale invece sfrutta l’intelligenza artificiale (AI) per costruire e formare una singola, grande rete neurale che legge una frase e produce una traduzione corretta. Questa rete neurale consente al programma di traduzione di imparare dai propri errori e di "capire" realmente le lingue con le quali sta lavorando. In questo modo il risultato finale diventa naturale e fluente, avvicinandosi sempre di più alla traduzione “umana”.

Il risultato è talmente buono (a fronte di un importante investimento economico per acquistare, implementare, studiare software professionali e per garantire la privacy dei dati trattati, argomento molto delicato) la NMT sta diventando il principale strumento di traduzione a livello mondiale. I numeri non mentono. La maggior parte delle traduzioni a livello mondiale è già svolta tramite MT (Machine Translation) con livelli qualitativi impensabili fino a pochi anni fa e con output in continuo e rapido miglioramento.

Arrendiamoci, la NMT è il nostro futuro. Ma quale sarà il ruolo del traduttore in questa nuova era della traduzione?

Penso che si possa parlare di due scenari principali:

  1. Traduttore che effettua post editing, ovvero una revisione professionale ed esperta della traduzione automatica
  2. Traduttore che continua il lavoro in modalità “tradizionale”

Sicuramente la NMT è uno strumento eccezionale per velocizzare il processo di traduzione, ma risultati di alto livello si possono ottenere solo con certe tipologie di testo, per esempio traduzione di software delle macchine, listini prezzi, cataloghi dei prodotti, settore e-commerce… Altre tipologie di traduzioni, per esempio con taglio marketing, campagne social, magazine, oppure attività di copywriting avranno necessariamente sempre bisogno dell’intervento umano.

Per questo motivo vorrei vedere la traduzione automatica neurale come uno strumento utile per il traduttore, e non il suo sostituto. E post editing come una specializzazione del traduttore e non il futuro esclusivo.

E voi come la vedete?

Aga

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